venerdì 26 giugno 2009

GIOVANE POLISH ROMA

Strana esperienza quella consumata con questa polacca che riceve in zona Bologna: per alcuni versi intrigante, per altri versi una fregatura, sicuramente insolita e non classificabile con tutto chiaro o tutto scuro.
Cominciamo dall’aspetto fisico: le foto sono sue? Boh? Sembrerebbero sue, il fisico è simile a quello della fotografata, ma qualche dubbio rimane, giacché quella che mi ha ricevuto in un indicibile bugigattolo è francamente al di sotto delle aspettative, sebbene non da buttar via. Anzi, e qui sta l’aspetto intrigante, è una ragazza acqua e sapone sui 25 anni (non prof?), con l’occhialetto da intellettuale, da chiavare come si chiaverebbe una compagna di studi, tra un’equazione differenziale e l’altra. Peccato per la cellulite nel sotto coscia, che irrompe prepotentemente nella gradevolezza complessiva della tipa.
Passiamo alla location: e qui le foto non c’entrano un cazzo, questo è sicuro. E’ sicuramente il posto più angusto in cui sono capitato, una specie di grotta di 3,5 metri quadri con annesso bagnetto di 1,5 metri quadri, per complessivi 5 metri quadri di ambiente. Entri e la tipa ti fa accomodare su un divanetto rosso, nella penombra più fitta. Pensi di essere all’ingresso, dove si svolgono le trattative (150 cucuzze per bbj + anal), e che poi sarai condotto nel resto dell’appartamento, che dovrebbe cominciare dietro una paretina. E invece è tutto lì: un ingresso, e dietro la paretina c’è soltanto il cesso. E scordatevi il lettone con la trapunta azzurra delle foto: il letto non c’è, il divanetto si apre e diventa una piazza e mezzo che millimetricamente riempie tutto lo spazio a disposizione. Mi metto a ridere e le dico di richiuderlo. E meno male che non sono né altissimo né robustissimo, sennò avrei voluto vedere …
Ciò detto, il servizio mi ha lasciato abbastanza soddisfatto. La tipa si concede in assoluto silenzio, totalmente dimessa, con quella passività fatta di sospiri e sguardi sofferenti che soffocano lamenti e urli, qualcosa che francamente ho trovato più eccitante della finzione loquace ed esasperata di puttane brasiliane, venezuelane e latine in genere.
Seduto sul divanetto ho ricevuto un pompino dolcissimo, eseguito con cura e perizia. Unico motivo di dissidio il fatto che le avessi “chiesto” di tenere gli occhiali durante l’esecuzione: lei ha solo accennato una protesta: “Mannò! Ma perché? Danno fastidio …”. “Perché mi piaci più così …” ho tagliato corto. Mi ha guardato con espressione corrucciata, come per dire: “Ma con chi sono capitata?”, poi mi ha amabilmente accontentato. Nel corso della sessione orale, tastando il terreno con le dita, ho realizzato quanto fosse scarsa l’apertura anale e che incunearmi là dentro sarebbe stato un bel problema. Comprendendo il mio particolare interesse per l’articolo, la tipa ha alzato due occhietti allusivi verso di me, poi si è alzata in piedi, e dandomi le spalle si è curvata leggermente in avanti. La visione improvvisa della cellulite nel sotto coscia è stato un colpo basso terribile, che ho immediatamente incassato solo perché nello stesso tempo ho realizzato che quello era un invito: passare dal sondaggio manuale al sondaggio orale.
Non mi sono fatto pregare due volte. Rimanendo seduto sul divanetto, ho dischiuso leggermente le chiappette della giovine polish e ho iniziato un’accurata ispezione del loro contenuto. Annotazioni: trattasi di bellissimo dispositivo anale, ampio e cavernoso, rosa tenue, rannicchiato tra due chiappette belle sode, a dispetto del sottocoscia cellulitico. Mistero della fisiologia femminile!
L’esame orale, prolungato ed esteso sovente alla fichetta depilata, ha tuttavia confermato che la fase sodomitica non sarebbe stata scontata. Che non fosse una pratica a lei molto familiare l’ho capito, peraltro, quando ha impugnato il flacone del baby oil e ha proposto il doppio preservativo - che ho accettato, mio malgrado, perché passate esperienze con il baby oil erano effettivamente sfociate nella rottura del lattice.
La tipa si è accucciata di fianco sul divanetto, protendendo il bel deretano verso di me. L’ho guardata con un sorriso sarcastico e le ho fatto notare che in quel modo solo un nano sarebbe riuscito nel compito. Nient’affatto convinta, la giovine polish è rimasta sul fianco ed effettuando una contorsione fachirica, non so come, mi ha consegnato il target quasi all’altezza giusta.
In questo ambaradan, nel frattempo, l’olio deve aver ammorbidito l’ingranaggio. Fatto sta che, con mia grande sorpresa, l’entrata di servizio della giovine polish si è rivelata tutt’altro che restia ed ostinata. Così, leggermente piegato sulle ginocchia, con la giovine polish abbarbicata come una scimmia alla spalliera del divano, siamo andati avanti per un bel po’, giovandoci dell’effetto ritardante del doppio cappuccio. Forse lei sarebbe rimasta in quella posizione innaturale fino al finale, ma, a parte che la mia colonna vertebrale ha cominciato a protestare, avendo a disposizione un divano e l’ingranaggio a regime, mi è sembrato giusto, ad un certo punto, proporre la regina delle posizioni.
Alla pecorina, si sa, è tutto un altro spettacolo e l’effetto ritardante del doppio cappuccio è andato a farsi benedire in trenta secondi e dopo una decina di stantuffate. Per di più, mentre svolgevo egregiamente il mio compito, mi sono tornati in mente gli occhialetti da intellettuale e per poco non ho sbrodolato tutto in un istante. Ho allontanato il pensiero, ma ormai il tarlo mentale si era scavato.
Ho pensato e ripensato e poi glielo chiesto:
“Ehm … doveee … vengo?”
Lei ha fatto: “??”
Non mi sono scoraggiato: “Sì, voglio dire … se volessi … venire fuori? Posso … “
E lei ancora basita: “Non capisco che cosa vuoi fare? Vuoi venirmi sulle tette? ”
- Veramente … sarebbe meglio in faccia …
- Aahhh!
Pensavo di ricevere un vaff… di lì a poco e ho ripreso a stantuffare dolcemente, così tanto per darmi un tono. E invece: “Ehh… questo cosaaa … posso fare, sì, ma, scusa … dovevi dirlo prima … costa qualcosa in più … capisci?”
- Sissì hai ragione … ma …
- Va bene! 50 euro … OK?
- OK.
Devo essermi rincoglionito, ho pensato subito, sto conducendo una trattativa mentre mi sto facendo un culo alla pecorina, ma qui non si capisce più chi incula chi, se chi è in posizione apparentemente di dominio si lascia fottere un cospicuo extra per dare corpo alla fantasia assurda dell’ultima’ora.
Quando lo estraggo il mio cazzo palpita furente come uno che, dopo aver lavorato alacremente, è pronto alla consegna ma all’ultimo momento gli dicono che è tutto da rifare. Io invece sono eccitato come un pischello e, mentre la polish si ricompone, sfilo maldestramente il doppio cappuccio, facendo colare olio dappertutto.
“Prima soldi, scusa …”
Alla faccia della timidina! Ma guarda tu se uno col cazzo diritto pronto ad esplodere, vabbè … Allungo una mano nella tasca posteriore del jeans… evvai! Facciamo questa cazzata! Riesco solo a dire: “Mi fai risentire la bocca?”
Come nel riavvolgimento di un nastro, lei va per togliersi gli occhiali.
- No, no, no, no …. Tienili, per favore”
E lei: “??? Ah… ho capito”.
Essì, forse adesso ha capito davvero quanto si può rincoglionire per un paio d’occhialetti tondi su un visetto coi capelli raccolti.
Seduta sul divanetto, armata di tre-quattro metri di carta assorbente, io in piedi, di fronte, riparte con un pompino tenerissimo, con una mano a conca raccolta sui coglioni. Godo della sua morbida bocca fino a quando sento arrivare la piena. La fermo, passo il controllo alle sue manine. Inizia a segarmi ad occhi chiusi, la testa leggermente virata ad esporre una guancia, le palpebre che sbattono velocemente sotto gli occhialetti. Tutto sembra allestito alla meglio. Ecco ci siamo! Ma il fiotto più potente se ne va dilapidato sul collo, mentre la sua manina rallenta pericolosamente. Altro fiotto rigurgita miseramente e senza propulsione sul pavimento. Uno spreco intollerabile. Intervengo bruscamente e prendo il comando delle operazioni, mentre lei rimane ad occhi chiusi e con la guancia protesa in avanti. Aggiusto progressivamente la mira e mi faccio il mento, l’orecchio, gli occhiali finalmente. Riesco solo per un attimo a sbirciare quel capolavoro gocciolante dalle lenti. Lei, imprecando qualcosa per lo sperma finito nel padiglione, si è già tolta gli occhiali, avvolgendosi la faccia nella carta assorbente. Poi, mugolando, sparisce in bagno. Quando riemerge sorridente, sono già rivestito. Mi invita a ritornare quando voglio. E ci credo: duecento cucuzze!

Fisico: 7.0
FK: ?
BBJ : 9
RIMMING: 10
ANAL: 8
COF: 10
disponibilità/conversazione: 8
Fonte: escortforum

venerdì 12 giugno 2009

MONA-CLAUDIA


Breve premessa
Ci sono andato perché mi ingrifava la tetta
In effetti lei è una piccoletta ben proporzionata con un po’ di panzetta ma con una 4^
di tette naturali morbide e con bei capezzoli che su un corpicino minuto risaltano ancora di più,( di norma le piccolette non mi fanno impazzire )
e mi ricordava tanto quando da poco ventenne mi chiavavo una fanciulla piccoletta tutta tetta.

Al telefono già mi aveva informato del menù
100 bombe x Rai1 pompa a crudo con finale COB ( no cif – cim ) e rai2 forse…30 min..
Location zona Furio Camillo ingresso ind. - pulita e dignitosa con uso del bagno pulito.

Giunto sul posto mi conferma il menù , ma RAI2 è visibile solo se avete il cazzo di un criceto
( ma questo già lo sapevo ) 150 x il doppio giro di pista x 1h , oppure con un altro centino
doppietta con l’amica IRENE che non ho visto e comunque non mi interessava.
Le chiedo FK … ci pensa e mi dice di si….anche se poi sarà una cosa meccanica che non
durerà a lungo e che non mi concederà più dopo che le avrò ripassato con la lingua la fighetta piccola e stretta e il piccolo buco del culetto ( no finger inside in entrambi gli orifizi ) ma se li lascia slappare in tutta tranquillità.
Mona è una simpatica chiacchierona e tace solamente quando le riempi la bocca con la nerchia.

Comunque accetto il servizio da 100 tortelli , ci spogliamo e alla vista delle tettone gia avevo la fava in tiro pronta x l’uso , come mio solito mi faccio accompagnare in bagno x le abluzioni di rito ( provvede MONA ) . Per farla breve , grande ciucciata di tette , spagnola, 69 con lei che ingoia
la fava lecca e ciuccia ( mi ha chiesto gentilmente di non skizzarle in bocca, l’avevo promesso e non l’ho fatto ), montata poi alla missionaria con vista sulle ballonzolanti tettone e sono giunto al capolinea senza usufruire del COB..
Una volta ripulito , sono rimasto a scambiare quattro piacevoli chiacchiere, e a giocare ancora un po’ con le sue tettone …. le do la suffecienza… un’onesta lavoratrice ,comunque se non siete in fissa per x le tettone naturali la visita ve la potete risparmiare.
Fonte:escortforum