Il trombatore fece un sogno.
Stava sdraiato supino sul letto, e la ragazza che si era scopato poche ore prima (evidentemente gli era rimasta impressa in mente), ora stava ripetendo le sue gesta erotiche anche nel mondo onirico.
Era china su di lui e la sua testa andava su e giù sulla sua asta dura e venosa. Il trombatore sentiva il suo cazzo pulsare dentro la bocca calda di quella maiala e fra di sè, dentro il sogno, pensava:
- Che troia che sei! Non ti è bastato che ti sbattessi nei cessi della discoteca, mi sei venuta a succhiare il cazzo fino a casa! Brava, continua così, succhia... succhia!!
E lei, come potese sentire i suoi pensieri, succhiava con un gusto unico. Ogni tanto si fermava, leccata tutta quella verga con la lingua e poi ricominciava a gustarsi quella cappellona saporita.
Poi alzò la testa e disse:
- Stai per venire, vero?
Il trombatore mugolò un sì e lei sorrise, contenta di quella sua divinatoria arte pompinare che sapeva sentire le sborrate dieci secondi prima che arrivassero.
Allora cominciò a segarlo potentemente con tutte e due le mani, veloce, sempre più veloce. Quando sentì vicina l'eruzione, aprì la bocca e a lingua ciondolante aspettò con voluttà quel fiotto di crema.
Il primo schizzò la colpì sulla fronte, ma fu di un volume inaspettato.
Come fosse stata colpita da una secchiata d'acqua, si ritrovò il viso completamente ricoperto di sborra.
Seguì un secondo, poi un terzo schizzò sempre della stessa portata. La giovane non sapeva più dove ripararsi. Chiuse la bocca per paura di rimanere soffocata (ne aveva già bevuta parecchia, di più non
poteva!) ma continuò a segare quel cazzo che non ne voleva sapere di smettere di schizzare.
Gli schizzì successivi furono ancora più potenti, una vera fontana, un gettò di idrante che si sollevava verso l'alto. Il trombatore urlava di piacere e si divincolava nel letto preda delle spasmi dell'orgasmo.
Aprì gli occhi solo quando sentì che la ragazza aveva lasciato la presa della sua nerchia.
Ma lui continuava a sborrare.
In alto, vicino al soffitto, la ragazza ballava per aria, sospesa sopra quel fiotto continuo di sperma che la teneva solleva. Sembrava facesse il surf.
Ed era contentissima.
Quando la mattina si svegliò, il trombatore trovo una chiazza enorme sopra il lenzuolo. Telefonò subito alla sua amica della sera precedente e gli raccontò il sogno che l'aveva vista come protagonista.
- Che peccato che sia stato solo un sogno - fu la sua unica, sospirante risposta.
Fonte iltrombatore
mercoledì 30 luglio 2008
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